La metodologia didattica si configura come totalmente anomala e originale rispetto quelle abitualmente adottate nelle scuole occidentali contemporanee.
Tale metodo ha preso forma negli anni e attinge da un lato alle dinamiche di formazione tradizionale basate sulla pratica, dall’altro ad un metodo induttivo che fonda sulla partecipazione ad esperienze vissute in prima persona e non sul mero trasferimento di informazioni e nozioni, l’evoluzione nel “saper fare” degli allievi.
Il metodo proposto ai soggetti in formazione consiste sostanzialmente nell’esecuzione di una serie di Katà, ovvero forme di trattamento codificate, che nello specifico caso di soggetti non vedenti vengono descritte nei minimi particolari, sperimentate come riceventi e accompagnate nella riproduzione dall’aiuto di assistenti qualificati, fino alla completa padronanza di sequenza, ritmo e forma del Katà stesso.
Lo shiatsu si distingue dalle altre tecniche di stimolazione manuale per la tipicità delle modalità di contatto:la pressione viene effettuata con palmi, pollici e gomiti.La qualità della pressione cresce man mano che si evolve nell’operatore la capacità di usare tutto il corpo/mente in modo integrato, con la base del movimento che parte dal baricentro fisico ed energetico (Hara).L’efficacia delle pressioni cresce con la precisione con cui vengono trovati e stimolati i “punti vitali” (Tsubo), con la capacità istintiva di dosare l’intensità , con la capacità di portare le pressioni con il ritmo più adeguato alla condizione e alla risposta della persona e della zona trattata.